Durante l’ultimo secolo, ormai concluso, nel panorama italiano vi è stato più di un tentativo di dare vita a nuovi sistemi di stenotipia; nell’ultimo decennio del secolo scorso si sono presentati sul mercato, con l’imprescindibile soccorso dell’elaborazione elettronica, tre sistemi di stenotipia: la Michela, la Stenotype (sistema Melani) e la Stenoterminale Mael 200 (metodo Gornati).
Poiché la Mael (Società del gruppo Olivetti) da diversi anni ha ormai cessato la produzione e la commercializzazione del suo stenoterminale, può ben dirsi che solo due sistemi di stenotipia si sono oggi affermati in Italia, sia per quanto riguarda l’efficienza, misurata valutando la capacità dei sistemi stessi di produrre un resoconto stenografico in forme economicamente e commercialmente apprezzate, sia per la loro diffusione, segnatamente nelle aule giudiziarie: il sistema Michela e il sistema Melani-Stenotype.
Al fine di giungere a una scelta razionale della tecnologia più avanzata ed efficiente, è stato necessario analizzare le caratteristiche salienti dei due metodi tenendo conto di molteplici elementi quali: la teoria stenografica, l’evoluzione della macchina, l’affidabilità dell’attrezzatura, le applicazioni informatiche e complessivamente la possibilità di produrre un resoconto stenografico leggibile direttamente in formato elettronico (file), nel più breve tempo possibile e con il minor aggravio di fatica per l’operatore (elemento quest’ultimo che costituisce per altro una garanzia di maggiore efficienza operativa).