Il sistema Melani-Stenotype è stato ideato dal Professor Marcello Melani di Firenze più di cento anni dopo quello del Professor Michela. In realtà la macchina americana (oggi conosciuta con il nome Stenograph), che viene usata col metodo Melani in una versione appositamente modificata in aderenza alle esigenze della lingua italiana, venne messa a punto da Ward Stone Ireland nel 1911, ma discende da prototipi di cui si ha notizia fin dal 1851.
La grande diffusione e la lunga positiva esperienza della stenotipia nei tribunali americani indusse la Commissione Ministeriale italiana per la riforma del Codice di Procedura Penale a studiare in loco il fenomeno, e ne fu tanto favorevolmente impressionata che la introdusse ufficialmente nell’articolo 134 del nuovo Codice.
L’imminenza dell’applicazione della riforma della procedura penale, che avrebbe appunto previsto la trascrizione integrale delle udienze, spinse il Professor Melani, studioso ed insegnante di stenografia, a ideare un metodo “in vista dell’applicazione all’elaboratore per la trascrizione automatica… senza bisogno di successivi interventi per aggiunte, completamenti, correzioni, salvo per eventuali errori commessi dall’operatore in fase di trascrizione”.
Come ricorda lo stesso Prof. Melani nella prefazione all’edizione del suo manuale del 1994: “l’evoluzione dell’informatica… aveva consentito alla macchina per stenografare di potere usufruire dell’elaborazione elettronica per una trascrizione automatica dello stenoscritto e poter realizzare quindi il miraggio del tempo reale, cosa che oggi è diventata una realtà non più teorica ma pratica”.
Caratteristica tecnica del sistema Melani, dunque, è di essere orientato alla scrittura compiuta del testo dal momento che l’obiettivo da perseguire è la produzione in tempo reale del resoconto stenografico con l’ausilio del Computer.